
Dalla flash survey condotta dall’ISS emerge che l’81% dei campioni analizzati sono risultati positivi alla variante Omicron. Approfondiamo i dati. Intro.
In un precedente articolo, nel quale facciamo chiarezza sul tema delle varianti dei virus, abbiamo ricordato che gli enti preposti al controllo epidemiologico eseguono delle analisi periodiche per stabilire la diffusione dell’agente patogeno.
In questo momento, com’è noto, la variante Omicron si sta diffondendo in modo molto rapido, diventando prevalente sul territorio nazionale (e non solo).
Lo conferma una flash survey condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla quale emerge come l’81% dei campioni analizzati siano risultati positivi alla variante Omicron.
Approfondiamo insieme.
Indice dei Contenuti
Lo Studio
Lo scorso 3 gennaio è stata realizzata una indagine rapida coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e le PPAA (Province Autonome).
L’obiettivo dello studio è identificare, tra i campioni con risultato positivo per SARS-CoV-2 in RT-PCR, possibili casi di infezione riconducibili alle cosiddette varianti VOC (variants of concern), tra cui le due principali al momento risultano essere la Delta e la Omicron.
In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/PPAA e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare.
Vediamo i risultati.
Risultati dello Studio
Partendo dai 20.995 casi di positività confermati con RT-PCR, sono stati sequenziati 2.632 campioni classificati in base al lignaggio.
Ecco cosa è emerso:
- 512 riconducibili a SARS-CoV-2 variante Delta;
- 2058 riconducibili a SARS-CoV-2 variante Omicron.
In termini percentuali, parliamo del 19,22% di campioni positivi alla variante Delta e l’80,75% positivi a Omicron.

Conclusioni dello Studio
Per comprendere in modo corretto questi dati è fondamentale fare una comparazione con i risultati della flash survey precedente, relativa ai casi positivi al 20 dicembre. All’epoca si stimò una prevalenza della variante Omicron al 21%.
Questo confronto conferma la più alta trasmissibilità della variante Omicron anche nel nostro Paese, al punto da raggiungere al 3 gennaio una prevalenza 4 volte superiore, arrivando all’81% circa.
Questi risultati mostrano una rapida diffusione della variante Omicron in linea con quanto già descritto in altri Paesi Europei. Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che la variante Delta co-circola nel Paese, sia pure con una prevalenza che sta diminuendo progressivamente nel tempo, che suggerisce uno svantaggio competitivo nei confronti di Omicron.